Breve História da arte azulejar portuguesa
Anabela Ferreira © 2013
Breve storia dell'arte dell'azulejo portoghese
Nota: le immagini presentate sono tratte da siti internet senza vincoli di protezione e dall'archivio personale dell'autrice.
Dall'arabo az-zuleycha: pietra lucida, terracotta.
"I graffiti scoperti nel 1994 a Fôz Coa (Douro) testimoniano che l'espressione artistica in Portogallo risale a 20.000 anni fa. E l'arte rupestre è affiancata da dolmen e sculture rituali dell'era preistorica sparsi in diverse località del Portogallo. (...) La prima influenza architettonica ancora percepibile nel paese è quella moresca. Gli arabi arricchiscono le dimore dei nobili con il patio e gli azulejos, ma ispirano anche l'edilizia popolare dell'Algarve e dell'Alentejo (...)"
Marco Moretti, giornalista, costante viaggiatore e gran conoscitore del Portogallo[1]
Le origini in Portogallo
Tra tutti i paesi europei fu il Portogallo quello ad avere sviluppato di più le forme e la funzionalità dell'azulejo, oltrepassando la concezione primordiale decorativa, per arrivare a quella sopratutto architettonica.
Lo si può trovare anche in altri paesi come la Spagna, l'Italia, l'Olanda, la Turchia, l'Iran, il Marocco ma in nessun altro paese l'azulejo ha avuto un ruolo così importante nella trasformazione della considerazione dello spazio chiuso, con il cambiamento nelle tecniche, passando per la difficile scelta dei migliori colori fino all'introduzione della prospettiva tridimensionale.
Eredità musulmana, l'azulejo diventò un elemento identificativo della cultura portoghese per l'evidente scelta dei temi della cultura nazionale, per l'esempio della concezione dello spazio interiore ed urbano, per la sensibilità con la quale tratta i temi religiosi e, più tardi, per la scelta di quelli della vita reale assieme alla presenza degli animali e delle piante, manifestando sempre la preferenza per un colore pieno di luce.
E' così che fu a partire del XV secolo che l'azulejo diventò l'oggetto primordiale della decorazione in Portogallo, ed è un esempio significativo di quell'epoca il pannello che si trova al Museo dell'Azulejo di Lisbona di Marçal de Matos, del 1580, Nossa Senhora da Vida (la Madonna della Vita).
Ma le prime presenze dell'azulejo come rivestimento parietale risalgono al 1503, con l'importazione dalla città spagnola di Siviglia, di alcune piastrelle di gusto ispano-moresco. Si conosce Siviglia per nota presenza araba e per essere stata un importante centro produttore di azulejos fino a alla metà del secolo XVI.
Fu anche in questa data che si importò dalle città spagnole di Valencia e Siviglia, nella versione dell'azulejo con la sfera armillare, il noto emblema del re D. Manuel I.
L'evoluzione dei motivi passò dai festoni e dai fregi geometrici ai temi della fauna e della flora, permanendo tuttavia i motivi di gusto moresco dipinti con i colori azzurro e giallo.
Sempre a partire della seconda metà del XVI secolo l'azulejo ha avuto un notevole impulso commerciale ed ha subito l'influenza della ceramica italiana, passandosi a preferire le composizioni raffigurative ed "istoriate". Si entrò così nel mercato europeo dopo che alcuni ceramisti fiamminghi scelsero Lisbona come dimora.
Dal XVII secolo si passò all'utilizzo di questa piastrella maiolicata per il rivestimento totale interno di moltissime chiese scegliendo dei motivi italo-fiamminghi, o all'esterno, con degli enormi pannelli di tematica religiosa con l'uso soltanto del colore blu cobalto, colore che meglio resisteva alla cottura.
Molte sono state le ordinazioni di grandi pannelli ceramici monumentali da apporre in palazzi e chiese importanti, fatto questo che obbligò a adattare l'azulejo agli spazi e alla produzione "a ripetizione". La piastrella lucente di fondo bianco candido serviva come mezzo "mediatico" per raccontare ai fedeli i misteri della religione come ne è esempio il rivestimento della navata della Cappella di S. Sebastiano a Lumiar (un quartiere di Lisbona) del 1628, raffigurante S. Paolo e Sant'Antonio. Troviamo per l'appunto in questo secolo frequenti rappresentazioni di santi e di scene religiose, di caccia, di guerra, e trasportate nella piastrella maiolicata con grande dettaglio ed enorme rigore.
Verso la fine di questo periodo vediamo, per la prima volta, apparire alcuni esempi di temi mitologici ma con una versione satirica, pieni di ironia e di senso scherzoso. Ne è esempio molte delle decorazioni dei giardini del Palazzo Marquês da Fronteira a Lisbona, più precisamente nel quartiere di Benfica.
La fine di questo secolo vede protagonista l'Olanda, da dove vengono importati grandi pannelli realizzati da importanti e rinomati artisti come Willem van der Kloet e Jan van Oort, sormontare le preferenze dei portoghesi verso la porcellana cinese. Purtroppo l'importazione di queste opere fa sì che la domanda sia sempre più numerosa ed esigente, cosicché il mercato nazionale fatica a rispondere ai gusti e alla domanda. E' datata del 1715 l'ultima grande ordinazione dall'Olanda, anche se continuano ad arrivare delle piastrelle "al dettaglio" che rappresentano delle scene uniche e caratteristiche del gusto olandese, le quali vengono usate come pannelli acclusi all'interno di cornici di azulejo fatte però in Portogallo.
É dalla prima metà del XVIII secolo che appaiono raffigurate delle scene di battaglie, di caccia o marittime, con dei grandi fiori sempre però in blu: è il chiamato secolo della "grande produzione" poiché oltre alle grandi scene ritratte, appare per la prima volta in maniera ricorrente l'uso di panelli "istoriati" assieme all'utilizzo di figure della vita quotidiana messe all'entrata di prestigiosi palazzi: sono le chiamate "figure ad invito".[2]Da ricordare di quest'epoca, per l'appunto, i grandi nomi dei pittori Nicolau de Freitas, Teotónio dos Santos e Valentim de Almeida.
La seconda metà di questo secolo segna allora il ritorno alla policromia e al cambiamento del gusto, evolvendosi a delle cornici complesse e rococò, assimilando elementi neoclassici di colore blu cobalto.
Dopo il terremoto di Lisbona nel 1755 viene recuperata la tradizione seicentesca di rivestire degli edifici, realizzare dei suntuosi pannelli agiografici apposti alle facciate o a protezione degli edifici, e non solo come ornamento. É in questa stessa epoca che la Chiesa e la Nobiltà lasciano l'esclusiva, passando la borghesia ad occuparsi della produzione dell'azulejo come rivestimento di grandi facciate urbane.
Così, dal 1830 fino al XX secolo, appaiono una grande varietà di fabbriche che, oltre alla effettiva produzione di queste piastrelle di gusto tradizionale, cominciano ad utilizzare la tecnica a rilievo. Appaiono così i primi pezzi unici eseguiti da pittori come Pereira Cão o Jorge Colaço (1868-1942).[3]
É comunque del secolo XIX l'idea di utilizzare negli spazi familiari come la cucina o il soggiorno, la decorazione di animali, piante o alimenti, come risultato di una valorizzazione della tradizione. I pannelli sono pieni di svariati temi tradotti con una leggerezza dei tratti e con il fondo bianco che ritorna ad avere una parte importante. Vengono narrate le gesta della borghesia che nel frattempo aveva fatto rinascere il Portogallo dal caos economico, con delle figure elegantemente addobbate e rivelatrici di un'epoca, senza però, abbandonare del tutto i temi religiosi. La produzione diventa così più industriale e molte sono le fabbriche nate, sopratutto a Lisbona, le cui facciate ed interne sono a loro volte un esempio d'arte e buon gusto: Constância, Sacavém, Viúva Lamego.
A partire dal XX secolo, come si poteva sospettare, si cominciano ad utilizzare altre tecniche, ad eseguire nuovi sperimenti, ad applicare recenti metodi pittorici per la ceramica. Rimarrà una corrente tardo-romantica di carattere nazionalista, tradotta in composizioni di gusto storicista e popolare.
Da rilevare l'artista Luís Ferreira "Das Tabuletas" (1807-?) conosciuto per i suoi "esuberanti" pannelli pieni di fiori, alberi e figure allegoriche dipinti con la tecnica del "trompe l'oeil" e Rafael Bordalo Pinheiro (1847-1905) con una cospicua attività artistica presso la Fábrica de Faiança das Caldas da Rainha.
Soltanto dopo il 1950 assistiamo al rinnovamento dell'azulejo scelto dai più rinomati pittori e ceramisti contemporanei, con l'integrazione in moderni progetti architettonici, come la Metropolitana di Lisbona, a seguito della nuova filosofia della piastrella intesa non più come fatto storico ma come esempio nel contesto urbano. La stazione della metropolitana è stata praticamente tutta ricoperta dalle creazioni di Maria Keil (1914) che interpretano il gusto moderno attraverso dei tratti geometrici, astratti e futuristici. È il momento dei grandi lavori pubblici, con opere monumentali e di impatto ambientale, che caratterizzano il XX secolo.
Altri nomi celebri da riferire nell'ambiente della pittura su piastrella abbiamo la lunga vita dell'artista Jorge Barradas (1894-1971), il notevole Manuel Cargaleiro conosciuto anche in Italia dove vive a Vietri sul Mare producendo molto (1927), il famoso per i suoi rivestimenti Querubim Lapa, la modernista Cecília de Sousa, la non meno sorprendente Manuela Madureira, il notevole Júlio Resende, ed infine lo straordinario Jorge Colaço.
Ma la tradizione si sposta altrove, come ne è testimone questo bellissimo esempio di Natività che si trova nella Basilica de Senhor do Bonfim, a São Salvador, stato di Bahia, in Brasile.
E in Portogallo si prosegue rappresentando delle scene del quotidiano, della cultura e della tradizione popolare.
Da visitare in Portogallo
Museo Nazionale dell'Azulejo a Lisbona
Monastero di São Vicente de Fora a Lisbona
Palazzo Nazionale di Sintra
Palazzo di Queluz
Palazzo dei Marchesi di Minas a Lisbona
Palazzo del Marchese di Pombal a Oeiras
Quinta dos Azulejos a Lisbona
Chiesa di São Julião a Mafra
Chiesa dello Spirito Santo a Évora
Stazione della Metropolitana di Anjos a Lisbona
La facciata della Fabbrica di Ceramica Viúva Lamego a Lisbona
Glossario
Biscotto - oggetto di argilla cotto per la prima volta.
Ceramica - arte della fabbricazione di oggetti modellati con argille cotte in forno.
Cobalto - minerale da cui si ottiene il colore blu.
Essiccazione - asciugatura di liquidi che si trovano all'interno della sostanza materiale che forma un oggetto.
Faenza - sinonimo di maiolica.
Ferraccia - colore giallo ottenuto dalle scaglie di ferro.
Figure ad invito - termine che indica quelle figure disegnate messe all'ingresso di abitazioni o chiese, accogliendo chi desidera entrare.
Invetriatura - rivestimento trasparente composto di sabbia silicea e altri elementi a base de piombo.
Maiolica - prodotto ceramico a pasta porosa e colorata, rivestita in malto stannifero.
Stannifero - smalto composto di silice e fondenti piombici con l'aggiunta di stagno.
Stile arcaico - termine adottato dagli archeologi per definire lo stile della ceramica.
Stile istoriato - termine che indica lo stile decorativo rinascimentale con delle rappresentazioni figurate in cui si narrava una storia.
[1] Moretti, Marco, Portogallo, ClupGuide, 1996, CittàStudiEdizioni
[2] Meco, José, Azulejaria Portuguesa, Bertrand Editora, 1985
[3] idem
Azulejos in Portogallo
Stazione ferroviaria di Pinhão
Una chiesa nella città di Covilhã, nel nord del Portogallo
Una facciata
Fai clic qui per effettuare modifiche.
Fai clic qui per effettuare modifiche.